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La prima volta che ho incontrato Ian Kemp davanti alle scintillanti acque blu di St. Thomas, avevo sei anni e insieme a lui ho passato l'estate più indimenticabile della mia vita. Con lui ho assaggiato i dolci più buoni che abbia mai mangiato, mi ha insegnato a nuotare e ad accettare le mie debolezze. Rivederlo, così abbattuto, l'ombra del ragazzo di un tempo, è stato un vero shock, tanto che all'inizio non l'avevo neppure riconosciuto. La rabbia e l'angoscia lo divorano e sono così forti da fargli rifiutare anche solo un sorriso da parte mia. Abita nella casa accanto, gemella della mia, ma potremmo anche essere su due pianeti diversi. Io confido in St. Thomas però, perché quest'isola è magica e lo so che può donare la pace a chi ci viene per cercarla. Per me è stato così, quando sono scappata qui un anno fa. Ian ed io forse non siamo tanto diversi. Entrambi siamo vittime della vita. Entrambi abbiamo deciso che quest'oceano poteva aiutarci a ritrovare l'equilibrio e la pace. Ma forse, per cessare di essere zattere alla deriva, dobbiamo solo imparare a tenderci la mano.